Grecia

La civiltà greca è sempre stata il fondamento della cultura dell’Occidente. Nasce dall’incontro e dalla fusione di più culture. Ha inventato dei modelli e creato capolavori, fondando il principio di ordine, armonia ed equilibrio, imitazione della natura, profondo senso religioso della vita.

La civiltà greca (o ellenica) è sempre stata considerata il fondamento della cultura dell’Occidente. Storicamente essa nasce dall’incontro e dalla fusione di più culture, ionica e dorica. Sotto il profilo artistico, essa ha inventato dei modelli e creato capolavori fondando il principio di ordine, armonia ed equilibrio con quello di imitazione della natura (fonte principale di ispirazione e oggetto di studio degli artisti) e con un profondo senso religioso della vita. Si usa suddividere l’arte greca in quattro periodi principali:

  • il periodo di formazione, tra il XII e l’VIII secolo a.C., in parallelo al processo di formazione della città-stato (in greco pòlis).
  • il periodo arcaico, tra il VII e la fine del VI secolo a.C., in cui vengono poste le basi della cultura ellenica: si definiscono gli stili della scultura e i fondamenti dell’architettura dei templi.
  • il periodo classico, tra il V e la metà del IV secolo a.C.: chiamato anche Età dell’oro, è considerato il periodo di massimo splendore dell’arte ellenica;
  • il periodo ellenistico è compreso tra la morte di Alessandro il Macedone (avvenuta nel 323 a.C.) e la conquista romana dopo la battaglia di Azio (31 a.C.). Grazie alle conquiste di Alessandro, l’arte greca si diffuse, come modello, in tutto il mondo allora conosciuto.

PITTURA

  • Tecniche e materiali - Pitture murali decoravano frequentemente gli edifici pubblici e privati. Non ci sono tuttavia pervenute testimonianze, se non del periodo ellenistico, o copie romane di opere più antiche. Nella pittura vascolare vengono elaborate la tecnica a figure nere e, successivamente, a figure rosse.
  • Linguaggio visivo - Le fonti letterarie narrano di una pittura dal chiaroscuro morbido e dall’efficace resa dello spazio. Nel periodo arcaico prevale l’uso di motivi astratti e geometrici e di forme naturali stilizzate. Dal VII sec. vengono introdotti soggetti a carattere narrativo. Nella pittura vascolare le immagini hanno dapprima contorni netti e stilizzati (figure nere), quindi assumono più naturalezza (figure rosse).
  • Valori espressivi - Le decorazioni sono in accordo con la forma dei vasi. I soggetti sono tratti dalla mitologia, o descrivono la vita quotidiana dei Greci. Dopo il VII secolo, le figure acquisiscono profondità e movimento, e quindi maggior naturalezza. L’Età ellenistica si caratterizza per il realismo, ma anche per la teatralità e la complessità delle composizioni.

ARCHITETTURA

  • Tecniche e materiali - Vengono definite nuove tipologie architettoniche (tempio, teatri, edifici civili) ed urbanistiche (la città a lotti regolari). I materiali usati sono il marmo, la pietra e il legno. Il sistema costruttivo è quello architravato, composto da elementi verticali (colonne) che sostengono la trabeazione.
  • Linguaggio visivo - Le forme sono semplici e i volumi nitidi. Le diverse parti degli edifici sono legate da precise regole proporzionali, fissate negli ordini architettonici dorico, ionico, corinzio. La struttura architravata dà origine a sequenze ritmiche di colonne, concluse in alto da trabeazioni orizzontali.
  • Valori espressivi - Templi e teatri sono concepiti in continuità con l’ambiente naturale. I diversi elementi architettonici sono organizzati sulla base di principi geometrici armonici e proporzionali. Esiste un preciso rapporto tra parti strutturali e decorative, basato sulla sezione aurea.

ARCHITETTURA - ORDINI ARCHITETTONICI

Nell’architettura classica, l’ordine architettonico è l’insieme delle norme destinate a regolare la composizione degli elementi architettonici. Il concetto di “ordine”, già sperimentato dagli Egizi, prese consistenza con la civiltà greca a partire dal VI secolo a.C. Alla base della definizione degli ordini c’era la ricerca dell’armonia e delle proporzioni tra le parti, che si concretizza con la scelta e la ripetizione di un modulo (generalmente il diametro di una colonna misurato alla base). Il modulo era l’unità di misura da assumere per fissare criteri di proporzionalità fra tutti gli elementi del tempio. La più antica codifica degli ordini architettonici a noi pervenuta è opera dell’architetto romano Vitruvio che, nel suo trattato De architectura (I secolo a.C.), codificò cinque ordini architettonici, distinguendoli in tre principali (dorico, ionico e corinzio) e due secondari (composito e tuscanico).

L'ORDINE DORICO

Sinistra - L’ordine dorico è il più antico e presenta forme severe e maestose. Si è diffuso, a partire dalla fine dell’VIII sec. a.C., nel Peloponneso e nelle colonie della Magna Grecia e della Sicilia. La colonna è scanalata e priva di base. Il capitello è semplice, composto da un tronco di cono schiacciato (echìno), sormontato da un parallelepipedo a base quadrata (àbaco). Sull’architrave si sviluppa il fregio, in cui si alternano mètope (in bassorilievo) e triglifi (moduli con tre scanalature verticali).

L'ORDINE IONICO

Centro  - L’ordine ionico si è sviluppato, a partire dal VI sec. a.C., nelle isole dell’Egeo, in Asia Minore e in Attica. Le sue forme sono agili ed eleganti e dimostrano contatti con la raffinata cultura orientale. La colonna presenta scanalature più fitte, con spigolo arrotondato, e poggia su una base. Il capitello ha volùte a spirale, su cui poggia un sottile àbaco. L’echìno è molto piccolo. Il fregio è continuo, lungo tutto il perimetro del tempio.

L'ORDINE CORINZIO

Destra - L’ordine corinzio si è sviluppato in tutta la Grecia a partire dalla fine del V sec. a.C. Deriva dall’ordine ionico ed è caratterizzato da una estrema eleganza. Esso troverà ampia diffusione in Età ellenistica. La colonna è esile, con fitte scanalature e poggia su una base. Il capitello, assai elaborato, riproduce motivi vegetali (foglie d’acànto), con piccole spirali. Il fregio è continuo. Nell’ordine corinzio non sempre le proporzioni tra le parti rispettano regole fisse.

SCULTURA

  • Tecniche e materiali - Prevale la scultura a tutto tondo e a rilievo. Diffuse sono anche le tecniche del bronzo e della terracotta. Oro, argento, avorio e paste vitree sono utilizzati per i particolari decorativi.
  • Linguaggio visivo - In Età arcaica la figura umana è schematica e volumetrica. A partire dal V sec. a.C., vengono adottati precisi rapporti proporzionali, definiti dal canone, che consente di realizzare l’equilibrio e l’accordo tra le parti. Dal III sec., in Età ellenistica, le composizioni sono più articolate e ricche di movimento.
  • Valori espressivi - Nei frontoni dei templi le figurazioni hanno carattere narrativo e al tempo stesso rituale. Il canone esprime la ricerca della perfezione formale, simbolo di equilibrio e di armonia interiori. In Età ellenistica, la raffinatezza ricercata e il forte realismo testimoniano la crisi dei valori espressi nei secoli precedenti.
Agesandros con Polydoros e Athenodoros, Laocoonte, II metà del I secolo a.C. Copia romana in marmo da originale greco del II secolo a.C., forse bronzeo. Alt. 242 cm. Roma, Musei Vaticani, Cortile Ottagono del Belvedere.

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