Linguaggio e Comunicazione Visiva

Non possiamo non comunicare...

Il principio fondamentale di ogni processo di comunicazione è che “l’uomo non può fare a meno di comunicare” (Paul Watzlawick, Pragmatica della comunicazione umana, 1967). Comunicare è una necessità: anche quando ci impuntiamo a non parlare e a non ascoltare un interlocutore sgradito.

Il nostro atteggiamento parla per noi ed esprime esattamente il nostro stato d’animo. Detto ciò, esistono altri “assiomi” che gli studiosi di comunicazione hanno formulato e che possiamo senz’altro condividere, con un po’ di ragionamento. Ad esempio:

  • Ogni comunicazione presenta un aspetto di contenuto e uno di relazione, in modo che il secondo classifica il primo. Il contenuto è quello che uno dice e l’aspetto di relazione consiste nel modo in cui lo dice: c’è modo e modo di chiedere aiuto a un compagno per un compito scolastico...
  • L’uomo comunica sia con il linguaggio analogico (che comunica per somiglianza) sia con quello digitale (numerico e verbale): quello numerico è più preciso ma freddo e formale, mentre quello analogico ha più a che fare con le emozioni e quindi con il linguaggio non verbale.

Comunicazione verbale e non verbale

Nella vita di ogni giorno noi non comunichiamo soltanto il contenuto espresso dalle parole, ma trasmettiamo informazioni, emozioni e passioni anche attraverso il timbro e la cadenza della voce, le posizioni del corpo, i gesti e lo sguardo. È un chiaro esempio di un vero e proprio linguaggio non verbale, cioè un modo di comunicare che non ha necessariamente bisogno di parole. I principali tipi di linguaggio non verbale sono:

  1. il linguaggio visivo, cioè quello delle immagini, che percepiamo con gli occhi;
  2. il linguaggio uditivo e olfattivo, legato al suono e agli odori, percepiti rispettivamente con orecchie e naso;
  3. il linguaggio cinesico, legato al movimento (dal greco kinesis), ai gesti e agli atteggiamenti del corpo.

Il linguaggio non verbale comunica mediante un sistema analogico, cioè per somiglianza, fino ad arrivare a costruire un vero e proprio linguaggio del corpo.

Il linguaggio del corpo

Tra i principali elementi del linguaggio del corpo ricordiamo:

  1. L’atteggiamento, cioè la postura e  le sue modificazioni;
  2. La mimica facciale, cioè l’espressione del volto con i suoi segnali;
  3. Lo sguardo, importante veicolo di comunicazione;
  4. La gestualità, cioè i movimenti delle mani e delle braccia anche nell’eseguire azioni (cinesica);
  5. La distanza fisica, cioè la gestione dello spazio intorno a sé e in relazione all’altro (prossemica);
  6. Il tono della voce, cioè non tanto quel che si dice, ma come lo si dice: la velocità dell’eloquio, il volume della voce, il ritmo ed eventuali espressioni sonore prive di contenuto verbale (riso, sbuffi, sospiri, ecc.).

    Numerosi psicologi hanno studiato le variazioni di significato del linguaggio del corpo, che cambia presso popoli e culture diversi. A questo vanno aggiunti anche l’abbigliamento, il trucco e l’ostentazione di segni e simboli di appartenenza a gruppi, tribù, associazioni, partiti politici, ecc. A noi basta sapere che, nella comunicazione interpersonale, il linguaggio del corpo ha enorme valore poiché, se ben utilizzato, è assai più efficace e coinvolgente delle sole parole.

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