Linguaggio e Comunicazione Visiva
Anamorfosi cilindrica
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- Category: Linguaggio e Comunicazione Visiva
- Creato: 20 Giugno 2016
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Il termine anamorfosi indica un effetto di illusione ottica: l’immagine appare distorta se osservata, ma diviene riconoscibile se osservata da una particolare posizione. Forme incomprensibili, allungate o sbilenche, divengono chiare se ci poniamo obliquamente a esse.

È questo il caso del quadro a lato, dipinto dal pittore Parmigianino. Questo artificio grafico è stato descritto per lo prima volta da Leonardo da Vinci; lo schizzo raffigurante il volto di un bambino si trova in un foglio del Codice Atlantico: per vedere correttamente l’immagine bisogna porsi alla sua sinistra, appoggiando l’occhio alla pagina. Il termine anamorfosi, però, è stato coniato nel XVII secolo, quando venne usato anche negli apparati scenici e nelle feste di corte, per suscitare meraviglia.
Possiamo realizzare immagini anamorfiche in due modi:
- per proiezione: si applicano le regole della prospettiva, scegliendo particolari punti di vista e punti di fuga insoliti;
- per riflessione: il disegno viene realizzato deformando l’immagine entro un settore circolare, quindi viene riflessa su un cilindro o su un cono.
Costruire immagini anamorfiche per riflessione non è difficile; l’importante è preparare una griglia geometrica entro cui disegnare il soggetto scelto e seguire con attenzione tutte le fasi.
- Prepara una griglia quadrettata, usando le lettere e i numeri per individuare le posizioni delle diverse parti del disegno.
- Con il compasso traccia un secondo schema a settore circolare; per ottenere le suddivisioni interne traccia i raggi della circonferenza a intervalli regolari.
- Riporta il disegno, capovolto, all’interno del settore circolare, utilizzando come riferimento i numeri e le lettere. Curva leggermente verso il basso i segmenti rettilinei.
- Colloca al centro del settore un cilindro in metallo o rivestito di una superficie riflettente: vi osserverai l’immagine rispecchiata con le giuste proporzioni.