Linguaggio e Comunicazione Visiva

Il segno

Il segno è un’espressione spontanea e immediata, per comunicare un pensiero o uno stato d’animo. Può essere una parola, un suono, un gesto, un tratto inciso nella pietra o disegnato sulla carta.

Come entità visiva lo riconosciamo in un punto o una traccia lasciata sul foglio da una matita, in una chiazza di colore su una superficie, ma anche nella scia di un aereo nel cielo, nell’orma del piede sulla sabbia o nella firma lasciata sul muro da un graffitista. Nel linguaggio visivo il segno può essere riconosciuto in ciascuno dei diversi elementi che compongono un’immagine. Possiamo quindi distinguere vari tipi di segni: grafici, pittorici, plastici e architettonici.

Tipi di segno

  • Segni grafici: tracciati su un foglio o incisi su una superficie solida, sono caratterizzati dalla prevalenza della linea e del punto. Possono essere isolati, ripetuti ritmicamente o disposti in configurazioni complesse.
  • Segni pittorici: sono quelli realizzati dai pittori, spesso con l’uso esclusivo del colore, nelle varie tecniche.
  • Segni plastici: sono i segni in rilievo, fondamentali nella scultura e nel modellato della ceramica, ma presenti anche in certa pittura contemporanea. Segni architettonici: sono presenti nelle facciate o negli interni degli edifici; in una decorazione continua, nel ritmo delle aperture e così via.

Funzioni del segno

Il segno possiede forti qualità espressive: il modo in cui è tracciato traduce l’intensità del gesto dell’artista, la sua velocità o la sua accuratezza; anche lo strumento scelto per tracciarlo influisce sull’aspetto espressivo dell’opera. Ogni artista si distingue per il suo tratto caratteristico, che si rivela capace di esprimere la sua sensibilità e i suoi valori culturali.

Possiamo distinguere il segno dal punto con un semplice esperimento proposto da uno psicologo inglese: se osserviamo la figura sopra a una distanza di circa 2 metri, la fila superiore ci appare come una serie di punti tutti uguali, mentre in quella inferiore gli elementi conservano la loro riconoscibilità. Il segno mantiene, quindi, la propria autonomia visiva. Puoi ripetere lo stesso esperimento con altri segni.

Piedestallo di statua colossale. Part. Abu Simbel (Egitto).

In questa curiosa immagine possiamo osservare diversi tipi di segni: il segno plastico della scultura, il segno grafico delle incisioni e le tracce di turisti italiani “vandali” grafomani, che hanno lasciato il loro segno (le firme Salvatore, Toni ecc.) sul piede del faraone.

I Tagli di Fontana (che poi diventeranno in altri dipinti dei Buchi) sono segni dal significato profondo, che hanno l’obiettivo di portare lo sguardo dello spettatore dentro e oltre il quadro.

Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese, 1965. Idropittura su tela, 55x46 cm. Collezione privata.

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