ottocento

La pittura di paesaggio è stata per molto tempo finalizzata alla rappresentazione di altri soggetti, ad esempio mitologici o storici, in cui, comunque, era centrale la presenza dell’uomo. I pittori romantici avevano dato autonomia a questo genere, tuttavia, l’immagine reale attraverso la propria interiorità.

In Austria, Boemia e Germania si formarono, già alla fine dell’Ottocento, le cosiddette Secessioni. Gli artisti che vi aderirono intendevano superare le regole imposte dalle accademie, puntando su uno stile del tutto nuovo.

Tra la fine del Settecento e l’inizio del Novecento, nel mondo intero, e in Europa in particolare, avvengono profondi mutamenti politici, sociali, economici e scientifici. Nel corso dell’Ottocento, l’Europa fu interessata, infatti, da una rapida e intensa trasformazione dell’economia e dei sistemi di produzione.

In questa tela, più che alla rappresentazione di fiori sbocciati, Cézanne è interessato alle sfumature di colore. Ancora una volta, il soggetto è posto al servizio di ciò che interessa maggiormente l'artista: lo studio dell'influsso della luce sugli oggetti e sulle gradazioni di colore che ne derivano.

I principali interpreti del Pointillisme francese furono George Seurat (1859-1891) e Paul Signac (1863-1935); attorno al movimento gravitarono, però, altri pittori, seppure per breve periodo, come Camille Pissarro o, da giovane, Henri Matisse.

Pierre-Auguste Renoir ha celebrato la festosa partecipazione al mondo del suo tempo, riproducendo gente comune, fanciulle, serate mondane, scorci paesaggistici. Egli seppe confrontarsi con diverse esperienze stilistiche, ad esempio con la pittura pompeiana e quella del Rinascimento, che ammirò in Italia.

William Turner (1775-1851) è il principale interprete, in Inghilterra, dell’idea romantica di natura. Viaggiò instancabilmente in tutta Europa e fu celebrato dai suoi contemporanei. Egli ha rappresentato una natura imponente, spesso spaventosa, sempre legata a fenomeni grandiosi, a eventi biblici o storici dai risvolti eroici o drammatici. Egli ha abolito il disegno, per privilegiare unicamente gli effetti di luce e colore: le forme divengono sfocate, fino a dissolversi, confondendosi con gli stessi elementi naturali; gli spazi non sono più misurabili, ma intuiti attraverso le suggestioni evocate dal colore e dagli effetti atmosferici. Turner ha applicato una concezione simbolica del colore, associando le tinte calde e luminose alla positività, la gamma del blu-violetto-nero al dramma e alla disillusione.

Il pensiero neoclassico si è manifestato attraverso numerosi progetti teorici, spesso utopistici al punto da non poter essere realizzati; tuttavia, essi hanno rappresentato un’importante eredità per lo sviluppo dell’architettura contemporanea. In Francia emerge la figura di Etienne-Louis Boullée (1728-1799):i suoi progetti si compongono di elementi geometrici essenziali, come la sfera, la piramide, il cubo, il cilindro. Ne derivano edifici che fanno rivivere un’idea monumentale dell’architettura romana, progettati più come manifesti di un’idea che come opere concretamente realizzabili.