Periodi e movimenti

La pittura di Canaletto

Antonio Canal, conosciuto come Canaletto (1697-1768), si è formato come scenografo e decoratore, sviluppando una grande competenza nelle regole della prospettiva. Fondamentale fu un suo viaggio a Roma, dove poté riprodurre architetture e rovine antiche e venne a contatto con il realismo della pittura fiamminga.

Rientrato a Venezia, egli si specializzò nel genere della Veduta e acquisì fama internazionale, grazie alla presenza di esponenti dell’aristocrazia europea. Egli realizzò le più originali rappresentazioni di Venezia e fortunate vedute di Londra, città nella quale visse per circa dieci anni, dal 1746. Le composizioni di Canaletto sono costruite dentro una rigorosissima intelaiatura prospettica e presentano una spazialità ampia e distesa. Questa caratteristica è accentuata dall’intensa luminosità, anche grazie al riverbero dell’acqua. Per riprodurre il vero con esattezza documentaria, i vedutisti si servivano della camera ottica. Questo strumento, alle origini della moderna macchina fotografica, consentiva di fissare dettagli che l’occhio non può cogliere in un solo colpo, in quanto le parti laterali del campo visivo vengono percepite in modo sfocato.

Canaletto, Veduta del Canal Grande da San Vio verso il Bacino, 1730. Olio su tela, 53x70 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
  • Le due file di palazzi che delimitano la via d’acqua guidano il nostro sguardo, velocemente, verso lo sfondo.
  • L’impianto prospettico è rigorosamente calcolato. Tale effetto è accentuato dalla posizione mediana del punto di fuga, che rende più ampia la veduta.

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