
Periodi e movimenti
Giuseppe Terragni, Casa del Fascio 1932/36
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- Category: Periodi e Movimenti
- Creato: 09 Ottobre 2017
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La casa del fascio è l’estremo tentativo di Terragni di contrapporre, all’impetuosa avanzata del monumentalismo del regime fascista, un’architettura pura, la risposta di un poeta alla volgarità del regime. La casa del fascio sorge a poche centinaia di metri dal Duomo di Como instaurando con esso un rapporto dialettico.
Il prisma bianco della casa del fascio esalta le forme plastiche del Duomo. La parete finestra, all’interno della casa del fascio, è la cornice dentro la quale si può osservare la cupola del duomo. Terragni conosceva bene la lezione michelangiolesca, l’architettura nasce scavando nella materia. Terragni parte da una forma cubica, per poi scavare delle aperture nella massa muraria mettendo così in luce la struttura a scheletro di pilastri e travi. In questo modo il cubo assume una forte dimensione plastica. Il prospetto principale è sbilanciato dalla massa muraria continua che si contrappone al lato opposto del nudo impianto strutturale. E’ possibile rileggere i cinque punti dell’architettura di Le Corbousier ma stravolti da un impeto manierista, come ad esempio la finestra a nastro che lascia il posto a bucature della massa muraria, così come la facciata libera oscilla dall’assenza dell’involucro murario alla massiccia presenza del rivestimento in pietra.
La pianta è quadrata, con un cortile interno per le adunanze, tutto intorno al perimetro gli uffici. Gli ambienti principali hanno decorazioni parietali astratte, l’aula del consiglio, le varie stanze e la scala sono sapientemente illuminate dagli squarci adoperati nelle pareti in un accurato studio delle fonti luminose.
La casa del fascio rappresenta uno dei più alti contributi dell’architettura italiana del novecento in ambito internazionale. Molti furono a riprendere la lezione di Terragni, in particolare i five architects di New York, che intravidero nel drammatico rapporto tra struttura e parete della casa del fascio, l’inizio di una riflessione più matura sull’architettura razionalista.