preistoria

Introduzione alla Preistoria

La Preistoria, introduzione al periodo

La Preistoria è l’arco di tempo che va dalla comparsa dei primi ominidi, che iniziano a utilizzare rudimentali utensìli, fino all’invenzione della scrittura.
Gli storici suddividono questo lunghissimo arco di tempo (da circa 2,5 milioni di anni fa fino al IV millennio a.C.) in relazione alle modalità secondo le quali l’uomo si è servito degli strumenti tecnici: le pietre per scalfire e costruire armi, la terracotta per vasi e oggetti d’uso sempre più perfezionati, i metalli e le loro leghe, ecc.
Nascono anche i primi insediamenti stabili e una forma di società regolata da leggi di convivenza. L’arte della Preistoria segue questo progressivo sviluppo della civiltà umana, esprimendo la cultura, la spiritualità e la creatività dell’uomo.

I periodi della Preistoria

  • Paleolitico: 650 000-10 000 a.C.
        Pietra scheggiata (amigdala).
        Pitture e incisioni rupestri.
        Piccole sculture propiziatorie (Veneri).
  • Mesolitico: 10 000-6000 a.C.
        Pietra lavorata e levigata per realizzare punte di frecce e armi da taglio.
        Vasi in ceramica, decorazioni stilizzate.
  • Neolitico: 6000-4000 a.C.
        Si erigono i menhir e si inventa il sistema trilitico (dolmen) per architetture più complesse (cromlech).
        Prime civiltà in Egitto e in Mesopotamia.

Pittura

  • Pitture rupestri di grandi animali, eseguite con colori derivati da sostanze naturali, a scopo propiziatorio di una buona caccia o a fine magico e rituale.
  • Incisioni rupestri, su grandi pietre. Figure schematiche, alternate a segni geometrici e astratti.

Scultura

  • Lavorazione a tutto tondo della pietra e dell’osso, modellazione con argilla e fusione del bronzo.
  • Piccole sculture antropomorfe a scopo rituale e come simboli di fertilità femminile. Produzione di utensìli e suppellettili.

Architettura

  • Uso di grandi pietre per costruzioni megalitiche, con disposizione in linea (menhir) e circolare (cromlech) riservate al culto e alla sepoltura.
  • Sviluppo del sistema trilitico. Costruzione di capanne e palafitte.

Nel Neolitico l’uomo osserva l’ambiente e lo riproduce con cura descrittiva. I contorni sono più definiti, per quanto schematici. Le immagini servono ora a documentare un avvenimento e a trasmettere informazioni. L’animale è rappresentato con pochi tratti riconoscibili e convenzionali. Talvolta lo si riconosce per le corna, le zampe, la sagoma del corpo. Osserviamo la presenza di figure umane, oltre agli animali: i contorni sono più definiti, per quanto schematici.

In Età paleolitica, 35.000anni prima di Cristo, l’uomo incomincia a servirsi dell’immagine per esprimersi: scolpisce statuette, raffigura sulle pietre e sulle pareti delle grotte bisonti, renne, cavalli, cervi, mammuth. Utilizza la tecnica della pittura e incide segni sulle pareti delle grotte (arte rupestre).

Il cromlech più importante che conserviamo è quello presso Stonehenge. Risale ad un periodo compreso tra il 2500 e il 1500 a.C. È composto da un anello di 30 metri di diametro, al cui interno sono collocati altri triliti disposti a ferro di cavallo. L’insieme è circondato da un fossato regolare. Sembra che fosse utilizzato come osservatorio astronomico e calendario stagionale. Non è improbabile, tuttavia, che il cromlech avesse anche un utilizzo sacro e cimiteriale.

Periodo compreso tra la comparsa dell’uomo e le prime forme di scrittura. La scrittura non si è sviluppata nello stesso periodo in tutto il mondo. I primi uomini usavano colori ricavati da sostanze naturali.

L’arte visiva ha avuto inizio quando l’attività dell’uomo non è stata finalizzata a realizzare oggetti utili per la propria sopravvivenza, ma si è rivolta alla produzione di segni e immagini, dipinte o incise nella roccia, o di piccole sculture, la cui utilità non era di carattere immediato e sfociava nel mondo dei simboli.

La Preistoria corrisponde al lungo periodo di tempo che precede l’invenzione della scrittura, la nascita di insediamenti urbani e la formulazione di leggi per regolare la civile convivenza. La sua scansione cronologica è solitamente definita in relazione a come l’uomo si è servito degli strumenti tecnici.

In Età paleolitica è poco frequente la figura umana. Fanno eccezione piccole statue a tutto tondo, scolpite in pietra, osso o avorio; rappresentano figure femminili dalle forme accentuate e per questo sono dette Veneri. Probabilmente sono divinità femminili legate alla fertilità. Nelle diverse regioni europee ne sono state rinvenute circa 140. Sono tutte di dimensioni molto ridotte, da 2-3 centimetri a circa 30. La Venere di Willendorf è stata realizzata nel Paleolitico superiore, tra il 23000 e il 19000 a.C.

La grotta, scoperta nel 1994 dall’archeologo Louis Chauvet, contiene le più antiche pitture rupestri, che risalgono a 30000 anni fa. Le sagome degli animali ed i particolari del corpo sono tracciati con una linea fluida ma decisa, lo stile è realistico, anche se stilizzato in alcuni dettagli.

Poiché è difficile stabilire che cosa sia l’arte e quali caratteri rivesta in maniera costante nella storia dell’uomo, è difficile anche segnarne una data d’inizio. Possiamo seguirne i passi osservando l’evolversi del fare artigianale, attraverso la costruzione di strumenti e oggetti sempre più sofisticati.

Nel lungo periodo che intercorre tra il Paleolitico Superiore e il Neolitico, le forme espressive dell’uomo sono molto cambiate: esse mutano da una figurazione di tipo naturalistico, in cui l’animale è colto nelle sue reali sembianze e in movimento, ad una di tipo più astratto.

La piccola statua riproduce una figura umana seduta, intenta a suonare uno strumento musicale, forse una cetra. La statuetta è scolpita in un unico pezzo di marmo, è datata tra il 2300 e il 2100 a.C., è alta 22,5 cm ed è situata ad Atene nel Museo Archeologico Nazionale.