Copia romana in marmo greco (assemblata da due statue diverse) di un originale greco di età ellenistica che probabilmente rappresentava una Nike (Vittoria), la "Donzella che balla” fu particolarmente ammirata da JJ. Winckelmann per la leggiadria del panneggio, nel suo opuscolo dedicato alle manifestazioni della grazia nell’arte antica, elemento per lui distintivo dello stile bello dell'arte greca, che informava non solo l'essenziale, cioè la figura umana nelle sue espressioni e azioni, ma anche «l'accidentale delle figure antiche», ovvero gli ornamenti e le vesti.