Indicazioni nazionali per il curricolo di Arte e Immagine

Settembre 2012

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Aerografo a spruzzo

L’aerografo è una specie di pistola a spruzzo, messa in funzione da un piccolo compressore d’aria e fornita di uno stantuffo, premendo il quale si distribuisce il colore (inchiostri colorati) sulla superficie del foglio. La variazione della pressione consente di dosare la quantità di colore, fino ad ottenere sfumature, trasparenze o completa copertura della zona.
 

Collage e décollage

Collage significa ‘incollare’, cioè applicare ritagli di carta (papier collé), stoffa, frammenti di materiali vari su una superficie. Tali composizioni, completate con figure disegnate o colorate, vennero sperimentate a partire dagli inizi del XX secolo per opera soprattutto dei pittori cubisti (Braque, Picasso) e poi dei futuristi (Carrà) ed espressionisti (Matisse). Nel 1945 Alberto Burri cominciò ad eseguire composizioni con sacchi di juta, tessuti diversi e lamine metalliche: egli ha così consolidato l’idea degli assemblaggi polimaterici, già sperimentata dagli artisti dadaisti e surrealisti, in cui si passa con facilità dalla pittura alla scultura, dalle due alle tre dimensioni.
 

Fiori

 

Glossario dei termini tecnici

Ogni tecnica esige strumenti e materiali propri ed una terminologia specifica. Esistono però alcuni termini, ricorrenti in molteplici ambiti artistici, da conoscere e memorizzare. Sarà quindi utile consultare periodicamente questo piccolo dizionario.
 

L’affresco

La pittura a fresco, o affresco, consiste nello stendere il colore (fatto di terre minerali) sulla parete ricoperta da uno strato di intonaco ancora umido: con l’evaporazione dell’acqua il colore viene assorbito dalla calce e si mescola ad essa fino a consolidare in una superficie solida e liscia.
 

La matita

Il disegno a matita è ideale per la sua rapidità, la facilità di correzione e le possibilità espressive. Si possono usare vari tipi di matita, ciascuno adatto al tipo di disegno che si vuole realizzare. La scelta della matita va fatta in base alla propria sensibilità, in relazione alla propria “mano”. Una scelta consapevole va effettuata dopo lunghi esercizi e diverse sperimentazioni delle possibilità tecniche ed espressive che ci offrono le matite. Uno strumento simile alla matita, in passato, era il “lapis” dal latino lapis haematitas (pietra di ematite).
 

La matita Conté

La matita Conté, così chiamata dal nome del suo primo produttore Nicolas-Jacques Conté nel 1794, è il prototipo della matita come la conosciamo noi, cioè con il rivestimento di legno. La grafite, tagliata in striscioline, veniva cotta dopo essere stata impastata con argilla. Dopo tale operazione, queste striscioline venivano inserite e incollate in bastoncini cavi, fatti di legno di cedro.
 

La matita sanguigna

Sottili bastoncini di ossido di ferro (ematite) inseriti in cannucce portamine e adeguatamente appuntiti, lasciano sul foglio da disegno caratteristici segni rossastri, simili al colore del sangue, che hanno determinato il nome “sanguigna“, è uno strumento tra i più antichi, adatto a realizzare disegni espressivi ed intensi. La sanguigna è uno strumento tra i più antichi, adatto a realizzare disegni particolarmente espressivi ed intensi; a parte il colore, essa presenta caratteristiche molto simili al carboncino.
 

Le matite colorate

Prima del perfezionamento della matita di grafite, per disegnare gli artisti usavano la punta d’argento, la mina a piombo (su pergamena), la sanguigna oppure il carboncino, dal grosso e morbido tratto: con questi strumenti si coprivano anche ampie superfici, rapidamente e con ricchezza di effetti di chiaroscuro. Un tocco di bianco (biacca) o di gesso conferiva al disegno effetti coloristici.
 

Maschere Africane

 

Matita: tipologie e modalità d'uso

Le mine sono disponibili in diverse gradazioni, dalla 8B alla 9H, che definiscono le caratteristiche del segno. Questo risulta sempre più morbido e pastoso procedendo nella serie delle B; risulta chiaro e netto, invece, utilizzando mine più dure, della serie H, come puoi osservare nella colonna a destra.
 

Popup di carta

 

Quante e quali tecniche

Tutte le attività pratiche dell’uomo sono regolate da tecniche particolari, a cui bisogna attenersi anche per realizzare semplici manufatti di uso comune. Le tecniche artistiche comprendono l’insieme dei mezzi grafici, pittorici e costruttivi, i materiali, le attrezzature e le norme che ne regolano l’uso. Di tutto ciò l’artista si serve per esprimersi e comunicare il suo messaggio visivo in forma concreta. In molti casi l’importanza dell’opera prescinde dal tipo di tecnica impiegata; in altri casi, invece, è proprio la tecnica l’elemento base dell’opera d’arte.
 

Restaurare

Ogni opera d’arte è soggetta, con il tempo, al deterioramento: i colori nei dipinti tendono a screpolarsi, ad annerirsi o a sbiadire; gli affreschi subiscono danni a causa dell’umidità che colpisce gli intonaci; il legno dei mobili si tarla; la pietra si sfalda, aggredita dagli agenti inquinanti; la pellicola dei lm sbiadisce e si scolora. È quindi opportuno proteggere le opere d’arte e, in caso di necessità, sottoporle a delicati interventi di restauro. Il restauro consiste in una serie di interventi tecnici che servono a risanare i danni subiti da un manufatto.