Tecniche artistiche

Le matite colorate

Prima del perfezionamento della matita di grafite, per disegnare gli artisti usavano la punta d’argento, la mina a piombo (su pergamena), la sanguigna oppure il carboncino, dal grosso e morbido tratto: con questi strumenti si coprivano anche ampie superfici, rapidamente e con ricchezza di effetti di chiaroscuro. Un tocco di bianco (biacca) o di gesso conferiva al disegno effetti coloristici.

Il più recente uso delle matite colorate, da non confondere con i pastelli, dà la possibilità di ottenere splendidi effetti cromatici, mantenendo la rapidità e la facilità del gesto tecnico. Sono matite per dipingere perché permettono, con l’uso di un solo materiale, di raggiungere risultati diversi, vicini agli effetti del carboncino, dell’acquerello, del pastello.

Frank Lloyd Wright, Prospettiva della Casa sulla cascata, 1937. Matite colorate su carta, 39x69 cm.
  • Campitura di colore omogeneo, con tratti paralleli orizzontali acquarellati.
  • Sovrapposizione di un colore scuro su uno più chiaro, della stessa tonalità (giallo/arancione), per definire le ombre, a tratteggi incrociati.
  • Campitura ottenuta mediante sovrapposizione di tratteggi leggeri su acquerellatura.
  • Texture dei cespugli ottenuta mediante forti tratteggi in diverse direzioni e segni che descrivono la chioma.
  • Matita colorata, bagnata, con effetto acquarello, per rendere le forme della cascata.

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