
Michel Majerus.

Giuseppe Capogrossi, Superficie 137, 1955. Olio su tela, 195x160 cm. Collezione privata.

Incisioni sul piedestallo di statua colossale. Abu Simbel (Egitto).

Jasper Johns, Cicada, 1979. Litografia a colori.

Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese, 1965.

Santiago Calatrava.

Jackson Pollock.

Keith Haring, Cane che abbaia.

Damien Hirst, Valium, 2000. Olio su tela. Collezione privata.

Incisioni rupestri di Aborigeni australiani.

Addensamento-rarefazione.

Georges Seurat, Donna che si incipria, 1889.

Josef Albers, Interazione di colori.

Victor Vasarely, Vega-zett 2, 1971. 160x160 cm.

Armando Testa, Punt e mes (1960).

Sol LeWitt.

Paul Klee, 1914.

Bridget Riley, Study for Twist, 1963.

Osvaldo Cavandoli, La Linea.

Alexander Calder.

Josef Albers, Beta, 1939.

Henri Matisse, Grand masque, 1948.

Barry-mcgee.

Bassorilievo indiano: intrecci di linee e figure di ispirazione islamica creano complesse texture ornamentali.

Travi di legno inchiodate l’una accanto all’altra.

La combinazione di mattoni disposti in vario modo crea superfici murarie ornamentali fin dai tempi di Roma antica.

Pattern basato su strutture geometriche esagonali. Il risultato crea effetti di alternanza ottica nel rapporto figura-sfondo.

Intreccio casuale di gruppi di linee verticali e orizzontali, con spessore variabile. Può essere la texture di un vestito.

Texture del pelo di una giraffa. Alcune texture animali sono suggestive e gradevoli sia alla vista che al tatto.

Vasilij Kandinskij Nero variegato, 1935. Olio su tela, 116x89 cm.

Vasilij Kandinskij, Tre suoni, 1926. Arte e musica: alle varie forme triangolari corrispondono diverse note musicali.

Josef Albers, Omaggio al quadrato. Albers ha sperimentato numerose combinazioni di colore sulla stessa base quadrata.

Vasilij Kandinskij usava forme geometriche con vari colori e dimensioni diverse: è la base dell’astrattismo geometrico.

Auguste Herbin, Alfabeto plastico II, 1950. L’artista usa in prevalenza figure geometriche colorate a tinta piatta.

Kazimir Malevič, Suprematismo. Composizione in oggettuale, 1915. Quadrilateri colorati liberamente disposti nel piano.

Max Bill, Ottagono, 1970. Nella grafica pubblicitaria le forme geometriche sono assai usate per creare loghi e simboli.

Carlo Carrà, L’attesa, 1926. Olio su tela, 95x100 cm.

Sol LeWitt rappresenta volumi puri in vista prospettica: vediamo un parallelepipedo sormontato da due cubi.

Herbert Bayer, Progetto chiosco, 1924. Lo spazio è qui definito da piani ortogonali che si intersecano in assonometria.

Harmen Steenwijck, Vanitas, 1640. Un raffinato gioco di luci e ombre e la posizione degli oggetti indicano volumi e spazio.

Dalla figura bidimensionale (a sinistra) si passa al volume (a destra) mediante semplici stesure sfumate di colore.

Dalla figura bidimensionale (a sinistra) si passa al volume (a destra) mediante semplici stesure sfumate di colore.

In questo caso, andamenti lineari (verticali-orizzontali) sono trasformati in canne di bambù 3D con tratteggi addensati.

La sovrapposizione delle figure genera la collocazione spaziale. Il volume è dato dall’addensamento/rarefazione dei tratteggi.

Pitture dalla Tomba di Nebamon. Londra, British Museum.

Aleksandr Rodcenko, Piazza del Teatro, 1932. 23,8x29,5 cm. Collezione privata.

Appartamento.

alessandria

segesta.

Parigi.

Effetto prospettico dei binari di una ferrovia.

Hendrik van Steenwijck, Il cortile di un palazzo rinascimentale, 1610. Londra, National Gallery. Esempio di prospettiva centrale.

Paolo Uccello, Profanazione dell’Ostia, 1465-1468. Urbino, Galleria Nazionale delle Marche.

Simone Martini, Storie del Beato Agostino Novello, Agostino risuscita un bambino caduto da un’amaca, 1328. Tempera su tavola, 65x67 cm. Siena, Chiesa di Sant’Agostino Novello. Possiamo osservare un esempio di prospettiva intuitiva.

Meindert Hobbema, Viale di Middelharnis, 1689. 104x141 cm. Londra, National Gallery.

Georges de La Tour, San Giuseppe falegname, 1640. Olio su tela, 137x101 cm. Parigi, Museo del Louvre.

Nelle fotografie eseguite in situazioni di forte contrasto luce/ombra è abbastanza semplice individuare i tipi di ombra.

La statua di San Pietro, collocata in una nicchia della facciata del Duomo di Lecce, crea ombre nette sulla superficie chiara.

Giorgio de Chirico, I piaceri del poeta, 1950. Le ombre sono inquietanti ed irreali, fattore tipico della pittura metafisica.

René Magritte, L’impero delle luci, 1945. Il contrasto tra luce notturna e diurna crea lo”spiazzamento” tipico del Surrealismo.

Luce da destra.

Luce dall’alto.

Paul Signac, Terrazza a Meudon, 1899. Olio su tela, 70x89 cm.

Newton.

Wolfgang Goethe.

Johannes Itten.

Palette di Pissarro, 1877.

Albero di Munsell

Damien Hirst, Beautiful, childish, expressive, tasteless, not art, over simplistic, throw away..., 1996.

Vasilij Kandinskij, Cielo blu (Bleu de ciel), 1940. Olio su tela, 100x73 cm. Parigi, Musée national d’art moderne, Centre Pompidou.

Test sulla difficoltà dell’occhio nella percezione dei colori: riesci a leggere il numero inscritto nel cerchio?

Vincent van Gogh, La mietitura, 1888. Olio su tela, 73x92 cm. Amsterdam, Van Gogh Museum.

Tato (Guglielmo Sansoni), Sorvolando un’officina, 1932. Tempera su carta. Collezione privata. Nell’opera sono usati terre e grigi colorati.

Studio per il 24th July Bossacs, 1998. Collage.

Studio di blu e verde, 2001. Collage.

Studio di giallo e blu, 2002. Collage.

Lorenzo Lotto, Nozze mistiche di Santa Caterina, Bergamo, Accademia Carrara.

Richard Paul Lohse, Quindici sequenze di colore sistematico entro un sistema simmetrico, 1960-65.

Giotto, La fuga in Egitto, 1303. Padova, Cappella degli Scrovegni.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1936. Mamiano di Traversetolo (Parma), Fondazione Magnani Rocca.

Una visitatrice davanti a Christina’s world (1948) di Andrew Wyeth, al MOMA di New York.

Pierre Puvis de Chavannes, Il povero pescatore, 1888-1889. Olio su tela, 95x120 cm. Parigi, Musée d’Orsay.

Ombrelloni di Rimini

Sovrapposizione delle forme in una pittura murale egizia.

Ernst Ludwig Kirchner, Fränzi, 1910. Peso visivo a sinistra.

Tamara de Lempicka, Autoritratto, 1929. Peso visivo a destra.

Georges Seurat, Une baignade à Asnières, 1884. Olio su tela, 201x301 cm. Londra, National Gallery.

El Greco, San Pietro, 1603. Olio su tela. Madrid, Escorial.

El Greco, San Pietro, 1603. Olio su tela. Madrid, Escorial.

Henri Matisse, La musica, 1909-1910. Olio su tela, 260x391 cm. San Pietroburgo, Museo dell’Ermitage.

La regola dei terzi

Ernesto Bruno, Palazzo della Cività italiana, 1936.

Composizioni simmetriche.

Composizioni simmetriche.

Mosaici romani

Mosaici romani

Mosaici romani

Tassellazione Araba

Eadweard Muybridge, Cronofotografia di un cavallo in corsa (1878).

I dischi ottici di Marcel Duchamp

I dischi ottici di Marcel Duchamp

Victor Vasarely, Pavo, 1978. Olio su tela, 120,5 x 120,5 cm. Collezione privata.

Victor Vasarely, Manipur, 1952.Collezione privata.

Rakuko Naito, Cerchio a strisce bianche e nere, 1965. Acrilico su tela, 116,8x116,8 cm. Collezione dell’artista.

Horacio Garcia Rossi, Senza titolo, 1975. Serigrafia policroma, 69x69 cm. Museo Umbro Apollonio.

Georges Seurat, La parata del circo, 1888. Olio su tela, 100x150 cm. New York, Metropolitan Museum.


