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Ritorno al passato

Il Neoclassicismo si sviluppò in Europa tra gli anni Settanta del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento. Coincise con momenti chiave della storia moderna dell’Europa: la Rivoluzione Francese (1789) e la successiva presa del potere di Napoleone Bonaparte, che estese il suo dominio su larga parte dell’Europa. Il Neoclassicismo derivò dal pensiero illuminista: gli artisti si opposero alla sregolatezza e alla libera invenzione dell’Arte barocca e del Rococò; essi, al contrario, cercarono di recuperare i valori razionali e le forme dell’antichità classica greca e romana. Di conseguenza la cultura e l’Arte classica vennero studiate in modo metodico. L’attenzione verso l’arte del passato fu favorita dalla scoperta dei resti di Ercolano (1719) e di Pompei (1748), le città rimaste sepolte ma intatte, a seguito dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., e dall’avvio di campagne di scavo, non solo in Italia ma anche in Grecia, Egitto e Mesopotamia. L’Italia tornò ad essere centro della vita artistica internazionale: essa conservava le vestigia dell’antica Roma e vi accorrevano da tutta Europa, per il cosiddetto Grand Tour (il Grande viaggio), artisti, letterati, storici ed archeologi.

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