Codice QR presente nella pagina 36, del libro ART VISION - VOLUME B.
La rappresentazione della realtà della vita del popolo
Il Realismo si propone di rappresentare il proprio tempo, quasi in presa diretta con la quotidianità e l’oggettività della rappresentazione. Scopo del Realismo era quindi quello di descrivere la realtà sia quella sociale sia quella naturale, senza interpretazioni e manipolazioni. Il movimento prese avvio in Francia attorno agli anni Trenta dell’Ottocento, poi si diffuse in tutta Europa attorno alla metà del secolo. Paesaggi, scene di vita domestica, immagini di città o ritratti vengono riprodotti così come sono, senza condizionamenti o visioni idealizzate imposte dalla società e dal gusto del tempo. Il movimento entra in contrasto con i Salon, ancora legati alla pittura “accademica”: nel 1863 la giuria escluse dal Salon circa 3000 quadri a sfondo realistico, suscitando un clamore tale da far decidere all’imperatore Napoleone III di creare una manifestazione parallela, il Salon des qr-art-vision-elementi-linguaggio-visuale, nella quale vi era un’ampia rappresentanza di opere realiste. Alcuni di questi artisti pagarono in prima persona la loro scelta artistica e politica di restare fedeli alla descrizione della realtà: Honoré Daumier fu incarcerato per le sue satire, Gustave Courbet fu esiliato in Svizzera.